sabato 12 febbraio 2011

PIER PAOLO PASOLINI


"TUTTE LE POESIE"

Con i due tomi dedicati a “Tutte le poesie”, si è appena conclusa la monumentale edizione mondadoriana dell'opera completa di Pier Paolo Pasolini, iniziata nel 1998. Va ricordato che quanto apparso nei nove volumi dei “Meridiani” non è ancora, tuttavia, l'intiero della produzione del bolognese: ha più volte avuto modo di sottolinearlo pure Walter Siti, impeccabile curatore dell'impresa, costretto a scelte talvolta drastiche nell'impressionante mole di inediti del Nostro. La prolificità dell'autore de “Le ceneri di Gramsci” (1957) era, come ognuno sa, leggendaria; tanto da risultare, a tratti, irritante, per altri intellettuali meno disposti a mettersi in gioco, sino al punto da indurre costoro ad accusare Pasolini di gusto presenzialista o di compiaciuto dilettantismo (è risaputo, per fare un esempio, che un regista del valore di Fellini negò al cinema pasoliniano ogni grandezza, ad esso imputando un rugginoso ideologismo malamente illustrato dalle immagini).A quasi trent'anni dalla morte, invece, ci sembra di poter riscontrare proprio in codesto frenetico eclettismo la chiave di volta della sua personalità d'artista: nel privilegiare la necessità di esprimersi alle modalità ed ai mezzi di volta in volta scelti per farlo, risiedeva la genialità di un personaggio unico nel panorama del Novecento letterario nostrano, del quale mai si rimpiangerà a sufficienza la prematura scomparsa.Poeta, romanziere, cineasta, saggista e - segnatamente negli ultimi anni - polemista di straordinaria acutezza e verve, egli seppe cogliere con quasi profetica capacità alcune delle linee-guida del cambiamento nella seconda metà del ventesimo secolo: la divaricazione planetaria tra Nord e Sud, ad esempio; e, nel Nord, la progressiva omologazione culturale che avrebbe portato alla formazione d'un universale ceto medio, annullando peculiarità e caratteristiche specifiche dei popoli. Rileggere Pasolini - o, per i giovani, leggerlo per la prima volta - può essere oggi un salutare esercizio di igiene mentale: giovevole, soprattutto, per ricordare il valore del libero pensiero, la fecondità del dubbio e della discussione, l'importanza della passione civile, politica, culturale.

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